Untitled (2020)
Iron, insulating meterial, plastic
20 x 40 x 3 cm
Iron, insulating meterial, plastic
20 x 40 x 3 cm
Una serie di sperimentazioni e accostamenti che indagano la possibilità di creare opere, segni, oggetti, sprovvisti di qualsivoglia riferimento, sono la base per il lavoro Untitled.
Privati di un senso comune, spiegazione o di qualunque forma immaginata, non resta molto al quale potersi aggrappare per cercare di giustificare ciò che si vede, inducendoci a non pensare più all’Arte come a una forma definitiva.
Come spiega lo stesso artista i suoi lavori “sono solo da esperire [...] liberi di non trovare una collocazione nei nostri punti di riferimento.”
Queste sperimentazioni non cercano la rivoluzione, ne sottendono a rappresentare qualcosa. Esse mirano a restare prive delle nostre certezze, dando valore alle forme visive in quanto tali.
“Non narrano, non indicano, non possiedono un significato, anche se alla fine tutto finisce per averne uno,[...] diventando un vuoto attivo che viene riempito arbitrariamente. Possiedono una loro dignità semplicemente perché esistono.”
È un gioco non a somma zero.
Privati di un senso comune, spiegazione o di qualunque forma immaginata, non resta molto al quale potersi aggrappare per cercare di giustificare ciò che si vede, inducendoci a non pensare più all’Arte come a una forma definitiva.
Come spiega lo stesso artista i suoi lavori “sono solo da esperire [...] liberi di non trovare una collocazione nei nostri punti di riferimento.”
Queste sperimentazioni non cercano la rivoluzione, ne sottendono a rappresentare qualcosa. Esse mirano a restare prive delle nostre certezze, dando valore alle forme visive in quanto tali.
“Non narrano, non indicano, non possiedono un significato, anche se alla fine tutto finisce per averne uno,[...] diventando un vuoto attivo che viene riempito arbitrariamente. Possiedono una loro dignità semplicemente perché esistono.”
È un gioco non a somma zero.
A series of experiments and combinations that investigate the possibility of creating works, signs, objects, devoid of any reference, are the basis for the Untitled work.
Deprived of common sense, explanation or any imagined form, there is not much left to cling to in order to try to justify what you see, causing us to no longer think of art as a definitive form.
As the artist himself explains, his works “are only to be experienced [...] free not to find a place in our reference points.”
These experiments do not seek revolution, they underlie it to represent something. They aim to remain devoid of our certainties, giving value to visual forms as such.
“They do not narrate, they do not indicate, they do not possess a meaning, even if in the end everything ends up having one, [...] becoming an active void that is filled arbitrarily. They have their own dignity simply because they exist.”
It is a non-zero-sum game.
Deprived of common sense, explanation or any imagined form, there is not much left to cling to in order to try to justify what you see, causing us to no longer think of art as a definitive form.
As the artist himself explains, his works “are only to be experienced [...] free not to find a place in our reference points.”
These experiments do not seek revolution, they underlie it to represent something. They aim to remain devoid of our certainties, giving value to visual forms as such.
“They do not narrate, they do not indicate, they do not possess a meaning, even if in the end everything ends up having one, [...] becoming an active void that is filled arbitrarily. They have their own dignity simply because they exist.”
It is a non-zero-sum game.